domenica 10 gennaio 2016

Primo proposito: fare tesoro di ogni momento


Eccoci qui, l'Epifania è arrivata e passata, e l'albero è ancora lì. Ahimè, le sue lucine mi mancheranno da morire. E sento già quel filo di nostalgia che si fa strada al calar della sera. 
Qui tutti dormono, io ne approfitto per sorseggiare una tazza di Nesquik (ebbene sì), e appuntare qualche ricordo del nostro viaggetto fiorentino. 

Voglio onorare il mio primo proposito del 2016: fare tesoro di ogni momento, e raccogliere su fogli bianchi i più belli per prolungare, all'infinito, il sorriso che hanno portato con sè.




Dunque, per iniziare, Firenze.

Non avevo idea di quanto potesse splendere nel periodo natalizio. Nè avevo mai visto addobbi più copiosi e spettacolari in alcun città italiana. Filari di lucine a non finire, a creare intrecci luminosi e inermittenti, tanto da costringermi a naso in su per gran parte del nostro passeggiare. Lucine, sì. Le più incantevoli, sul Ponte Vecchio. Quasi un lunghissimo tappeto luminoso, ondeggiante e sinuoso, a far da tetto all'intero percorso. 

E poi il freddo, quello vero, che qui a Roma non conosciamo affatto. Quel freddo che ti spinge a indossare il cappello, in barba all'aspetto buffo che ti dà, che ti fa infilare le mani in tasca (con l'iPhone rigorosamente incollato, a mo' di innesto), e ti coinvince a seguire il consiglio della mamma: "sotto ai jeans ad Aurora metti su anche i collant di lana". Fatto. Ed è stata un'ottima scelta, davvero. 

E ancora le vetrine. Una più bella e fantasiosa dell'altra, così attraenti che avrei anche potuto comprare cose di cui ignoravo la funzione basilare. E l'azzurro disarmante del cielo, il 31, che sembrava riflettersi sull'Arno, misto al calore del sole, rendendo ogni cosa infinitamente brillante e... positiva. L'incanto di Aurora seduta sul ponte, stretta a me, e i suoi "ohhh" quando un gabbiano planava vicino ai suoi piedini. 
E il vino, le mille enoteche, i salumi toscani e il pane sciapo. La giostra di Piazza della Repubblica, dove ci hanno quasi adottato, tanti sono i giri che Aurora ha fatto, praticamente su ogni cavallo disponibile. 



Tra i ricordi più speciali, il suo festoso vociare sulla giostra "Vai Fulmine (al cavallo), più veloce del vento!", alternato alla più realistica constatazione "questo cavallo va piano piano", rigorosamente con il ciuccio in bocca. Ma tanto io comprendo tutto quello che dice, sono il suo Google translator h24. Ora ne rido, ma lì per lì avevo i brividini d'emozione! E poi i suoi saluti a chi la guardava dalla piazza: "Ciao papà!! Ciao ziaaaaa" (alla madrina Pant). Quanto è dolce la mia cucciola. Di questi giorni ricorderò anche i suoi pisolini in passeggino, e le sue veglie fino alle 2 passate...non che normalmente vada a letto presto, per carità, ma oltre l'una non eravamo più abituati a tenere duro con lei! Ricorderò il cenone coi nostri amici, allietato dalle nostre piccole principesse, nell'appartamento 'perfetto' che mio marito si è preso la briga di prenotare per noi...come potrò mai fargli capire quanto apprezzo il suo buongusto (e la sua megalomania)?!




Del 31 porterò con me il tutù color pesca di Aurora, e la sua gioia contagiosa nel far fare la ruota alla sua gonna (quanto meno, ci provava di gusto!), zompettando e ballando nei suoi stivaletti neri coi fiocchi di neve argento, e i ricci spettinati come il papà. Le sue carezze sulla testolina piccina di Vittoria, e la sua insistenza nel ripetere alla mamma della piccola "Mettila giù, mettila giùùùù", convinta che a 5 mesi appena compiuti, la cucciola potesse già camminare e giocare con lei! Ricorderò anche il brindisi in anticipo (grazie Rai...) e la tenerezza di Aurora nel voler fare "tin" col suo bicchiere d'acqua, con ognuno dei commensali! 
Custodirò il risveglio lento del primo dell'anno, e i passi scalzi sul parquet, le corsette di Aurora per sbirciare i tetti fiorentini da ogni finestra, e le nostre foto (top secret) insieme, ancora in pigiama, in versione pecorella (grazie Oysho!). 
Voglio ricordare anche la follia che mi ha indotto a consentire ad Aurora di saltallare sul tavolino nel tentativo di far dondolare le sfere di vetro colorate dei due lampadari. Cosa mi diceva il cervello? Quanto meno, so per certo che anche lei ricorderà quel momento, come una delle cose più proibite e divertenti della vacanza. 



Del primo dell'anno voglio menzionare anche la torta della nonna, eccezionale, gustata al bar della Pergola, con Barbara e Massi. Una delizia! E i Macarons di Florian, che ho condiviso con la mia bimba...se non è amore questo :) Le risate a casa di Barbara, seduti sulle scale con le bimbe in braccio e i maschi ai fornelli, e il rientro in taxi, con Aurora entusiasta della "macchina grande" che ci riportava a casa.

La pioggia del 2, inzuppamento a parte, è stata persino divertente. Aurora fiera del suo ombrello a pois tenuto con entrambe le manine da dentro al passeggino, la mantellina rosa comprata a un ambulante sotto la pioggia scrosciante, i suoi giri in giostra bardata come un cavallo medioevale e la merenda da Feltrinelli, tra libri, trenini inventati e mini bombe alla crema, e le risate dei nostri amici fiorentini, entusiasti della nostra piccola peste.
Piazza della Signoria, fino al prossimo incontro, per me sarà la cornice dei salti di Aurora, in ogni pozzanghera, in perfetto stile Peppa Pig. La sua faccetta da birbante mentre ci chiedeva "Posso saltare qui? e qui? anche qui?", col solo gusto poi di tuffarsi in ogni dove, a costo di affogare prima o poi in pozze profonde come buchi neri. Impagabile!

Ma il ricordo più bello di tutti, quello che per me sarà sempre il primo ad affiorare, pensando a questi giorni felici, è delle ultime ore prima della partenza: dopo intense ricerche e una lunga (ai suoi occhi) attesa, Aurora ha trovato le sue "pappà=papere" da sfamare. Si tratta in realtà di banalissimi piccioni, ma lei è eccitatissima, il papà versa nelle sue piccolissime mani briciole di Plasmon, e lei le sparge con cura, prendendone una per volta, ai volatili accorsi...prediligendo "quelli piccoli=i passerotti" e saltellando nel mentre, felicissima, e ripetendo a più non posso "ancora n'po', ancora!". Alle sue spalle, un musicista di strada ci scioglieva il cuore con la sua fisarmonica sulle note de La bella e la bestia. Avrei voluto che quel momento non finisse più. 



Il negozietto che ho adorato dal primo istante, Le sorelle, mi ha 'regalato' i souvenir della vacanza, l'enoteca sull'Arno e l'aperitivo mancato, la voglia di tornare, quanto prima!

E la passione di Aurora per i treni, mi ha dato la convinzione che questo non è stato che il primo di una lunga (spero) serie di viaggi che ci aspettano in questo 2016!





Buon anno speciale a tutti voi!

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